Figura di spicco per cultura e attitudine pedagogica,

il maestro Montani si dedica alla divulgazione musicale con un approccio diretto e accessibile.

Lontano da tecnicismi e formalismi, comunica con semplicità, naturalezza e chiarezza,

riuscendo a coinvolgere sia il pubblico specializzato sia quello più ampio, composto da studenti, famiglie e appassionati.

TRASMISSIONI RADIOFONICHE

Il suo primo contatto con il mondo della divulgazione risale al 1944, quando gli ufficiali anglo-americani della Psychological Warfare Branch lo chiamano a ricoprire il ruolo di direttore artistico per Radio Firenze e nel 1945 per Radio Milano Libera. 

Si apre così per il maestro Montani un ambito che gli è particolarmente congeniale: la sua naturale capacità comunicativa, unita a una precoce vocazione per la formazione e l'insegnamento lo porteranno a proseguire lungo questo percorso.

Negli anni successivi, il maestro Montani condurrà altre due trasmissioni radiofoniche per la Radiotelevisione italiana: Interpretazione pianistica (1956) e Piccola enciclopedia musicale (1958). 

Entrambe pensate per un pubblico non specializzato, queste trasmissioni mirano ad avvicinare gli ascoltatori alla musica senza tecnicismi o barriere, offrendo “lezioni” radiofoniche leggere e coinvolgenti, capaci di trasmettere la sua vasta cultura musicale senza ostentazione. 

Alternando spiegazioni chiare all’ascolto di brani selezionati, Pietro Montani riesce a rendere ogni appuntamento un’esperienza viva e appassionante.

Pagine impilate di appunti o documenti con scritte a mano in diversi colori, alcuni fermati con graffe.

“Signore e Signori, questo è il primo numero della Piccola Enciclopedia Musicale.

Perché Piccola Enciclopedia? Perché ci divertiremo, settimana per settimana, a raccogliere in una specie di album radiofonico solo alcuni elementi dell’arte della musica, di quest’arte di cui ben pochi conoscono le segrete cose. Devo però farvi una premessa: noi non tratteremo qui cose, personaggi, fatti e fenomeni importanti né tanto meno trascendentali, come piaceva dire nell’Ottocento, ma quelle cose, semplici e concrete che nel campo della musica si sentono così spesso nominare e delle quali tuttavia, alla maggior parte degli ascoltatori, sfuggono le origini, il significato, e la funzione.

[…] E quand’è così montiamo sulla nostra navicella e cerchiamo di andar a visitare le insenature e i porticciuoli meno conosciuti di questo mare tascabile ch’è la nostra Piccola Enciclopedia. Sentite questa musica?…”

… si sente una musica che suona piano