Figura di spicco per cultura e attitudine pedagogica,

il Maestro si dedica alla divulgazione musicale con un approccio diretto e chiaro.

Lontano da tecnicismi e formalismi, comunica con semplicità,

riuscendo a coinvolgere sia il pubblico erudito sia quello più ampio, composto da studenti e appassionati.

ARTICOLI E SAGGI

Il maestro Pietro Montani ha pubblicato numerosi articoli e saggi anche su altre testate. Di seguito alcuni esempi significativi:

Nel 1920, sulle pagine della “Critica Musicale” diretta da Luigi Parigi, Montani affronta il tema della didattica strumentale del tempo in Italia, considerando

assai grave la mancanza di un trattato scientifico che in base ai nuovi studi fisiologici e anatomici, indichi con certezza al pianista la via più breve per raggiungere il completo dominio dei mezzi esecutivi”.

Montani è tra i primi pianisti italiani a conoscere le nuove teorie didattiche grazie alle numerose esibizioni all’estero, in particolare in Germania. Nei suoi articoli elogia l'opera Dinamica pianistica di Attilio Brugnoli, da lui definito “il mio Maestro”.

Ancora di didattica pianistica, “La Critica Musicale”, aprile-maggio 1920, p. 12.

Per un trattato scientifico sulla tecnica pianistica, “La Critica Musicale”, gennaio 1920, pp. 13-17

Ancora per un trattato scientifico sulla natura pianistica, “La Critica Musicale”, febbraio 1920, p.p. 53-55

Un breve articolo circa l’esecuzione radiofonica della Sonata n. 1 per violino e pianoforte di Béla Bartók del 1921, gli esecutori furono Virgilio Brun al violino e Teresa Zurlaglini Polimeni al pianoforte.

Musica al Gruppo Nord. Divagazioni sopra la prima sonata di Bartók, “Radio Illustrazione”, maggio 1946, p. 5. 

L’articolo Publisher’s point of view, scritto in occasione della conferenza internazionale sull’educazione musicale del 1959 a Bruxelles, riflette le opinioni di Montani sul sistema delle istituzioni musicali del tempo, come i conservatori, che egli considera generalmente poco inclini al rinnovamento. Secondo il Maestro, chiunque rifiuti o ostacoli i cambiamenti dettati dal tempo sarà inevitabilmente visto come anacronistico dalle generazioni future.

“If institutions like conservatories, in order to satisfy currents of intellectual opinion and meet constant changes of taste, work out new teaching ideas, involving reforms or alterations in syllabuses, the publisher cannot remain indifferent.”

Music in Education. International Conference on the role and place of music in the education of youth and adults. Bruxelles, 29 june to9 july 1953, Paris, Unesco, 1959 pp. 307-309

Ancora in questo articolo Pietro Montani si mostra particolarmente critico nei confronti dell’insegnamento pianistico nei conservatori italiani dell’epoca. Sottolinea lo scarso successo dei giovani diplomati italiani nei concorsi pianistici internazionali, individuandone una delle cause principali nell’impostazione didattica degli esami:

“Da che dipende. Eccoci ai tasti neri. Per me dipende soprattutto dal gran tempo che i giovani pianisti i italiani sono costretti a spendere nella preparazione dei programmi d'esame, ripieni come sono di eccipiente grammaticale, di pesante materiale complementare, di tutto un insieme pedantesco che finisce col portare pian piano le reclute al congedo con lo zaino artisticamente vuoto”.

Studio sui tasti neri, “Ricordiana. Rivista mensile di vita musicale”, febbraio 1956, pp. 85-88

Disegno di un musicista che suona il violoncello, con il titolo